FONDERIA PONTIFICIA

 da LA GRANDE DINASTIA COLBACHIN

La più antica testimonianza fusoria dell’attività della famiglia Colbachini risale al 1732, anno della rifusione di una campanella a firma Pietro Antonio Colbachin.  Saranno 3 dei suoi 9 figli ( Pietro, Antonio e Daciano) a continuare l’attività di fusione del padre, portando, nei due secoli successivi, le campane Colbachini in tutto il mondo. I tre giovani Colbachin apprendono l’arte del fondere campane lavorando con il padre, attento e scrupoloso insegnante dei suoi segreti, e applicando le informazioni carpite dal vecchio mentore.
Dal 1769, come testimonia il frontespizio del primo registro di fonderia, si comincia a tener nota delle campane prodotte. In piena attività i quattro Colbachin fondono assieme e separati.  – L. Chiavegato –

DALL’ 800 AI GIORNI NOSTRI

Agli inizi dell’Ottocento l’officina bassanese era ormai insufficiente a far fronte alle tante richieste che le arrivavano. I Colbachini, allora, decisero di trasferire l’intera attività nel centro di Padova vicino alla Cattedrale e al Palazzo della Ragione. Nel corso del XIX secolo l’azienda conobbe un ancor più deciso sviluppo commerciale che la portò a varcare i confini regionali e a raggiungere prima alcuni paesi europei e, verso la fine dell’Ottocento, ad attraversare l’Oceano. Per sostenere l’attività di esportazione, oltre alle filiali italiane di Milano e di Roma, vennero aperti uffici di rappresentanza a Istanbul e ad Atene.

Nel gennaio del 1898 Papa Leone XIII autorizzò l’azienda a fregiarsi del titolo di “fonderia pontificia”.

Nel 1990 l’azienda è entrata a far parte della prestigiosa associazione internazionale Les Hénokiens che prende il nome dal personaggio biblico Enoch (vissuto ben 365 anni prima di essere rapito e condotto al cospetto di Dio). Nata nel 1981, raduna aziende che hanno svolto un’attività produttiva per almeno 200 anni e che tramandano tale attività in linea diretta di padre in figlio senza soluzione di continuità. Ad oggi conta 43 aziende: 13 italiane, 12 francesi, 5 giapponesi, 4 tedesche, 3 svizzere, 2 olandesi, 2 belghe, una inglese e una austriaca.