
18 Mar La storia
Nel 15° secolo il parco della Villa era un feudo importante della famiglia Chiericati, che la utilizzava come residenza estiva. La Villa passò poi ai Caldogno, quindi alla famiglia dell’illustre scrittore Antonio Fogazzaro, che vi ambientò in parte il romanzo “Piccolo mondo moderno”. Ereditata dal pronipote Marchese Giuseppe Roi, è stata acquistata di recente da Giuseppe Aldinio-Colbachini, imprenditore industriale.
Di impianto seicentesco, in mano ad Antonio Fogazzaro venne rimaneggiata e ampliata su disegno dell’architetto e paesaggista Antonio Caregaro Negrin nel 1846, sopra le cantine della costruzione preesistente. Furono conservati solo i muri portanti creando un edificio neo-rinascimentale venendo a giocare sul corpo centrale con un dislivello di piani. All’inizio del ‘900 alla Villa fu aggiunta l’ala sinistra; oggi, con le sue forme neoclassiche l’edificio assume un valore artistico di notevole pregio: assai belle sono le due cornucopie del frontone e il muro che cinge la proprietà con uno scherzo a festone ornato da pigne di pietra come pure gli eleganti cancelli della villa in ferro battuto.
Parte del complesso architettonico è ora sede del Museo Veneto delle Campane, la più ricca e curata collezione di campane in Italia, ormai prossima a divenire la più grande in Europa.
Recentemente l’edificio è stato oggetto di un accurato restauro, come il parco che lo circonda, dove si mescolano i caratteri rigorosamente geometrici del giardino all’italiana, nell’area in piano antistante la Villa, con quelli più naturali tipici del giardino romantico-inglese, ben inserito nel dolce paesaggio collinare di Montegalda.